Dall'Unione

Lavorare in un mondo che cambia, il mondo del lavoro tra transizione digitale ed ecologica

Lavorare in un mondo che cambia, il mondo del lavoro tra transizione digitale ed ecologica

Si è svolto ieri martedì 12 novembre il convegno organizzato dalla Federazione Lavoro e Servizi di Confcooperative Veneto dal titolo “Lavorare in un mondo che cambia. Il mondo del lavoro tra transizione digitale ed ecologica”. Un’occasione di informazione e formazione importante in cui il mondo cooperativo si è lasciato interrogare da come le due profonde transizioni, digitale ed ecologica, stanno impattando il mondo del lavoro di cui fanno parte e di cui vogliono rimanere soggetti attivi.

mercoledì 13 novembre 2024

L’impresa cooperativa possiede costituzionalmente elementi che rappresentano il perfetto terreno di coltura per le soluzioni alla crisi ecologica contemporanea: il radicamento sul territorio, una governance democratica e il rapporto con la comunità di riferimento, solo per citarne alcuni.

 

Tra gli elementi necessari a navigare questo cambiamento, c’è sicuramente quello delle competenze non solo verdi, ma anche digitali. Secondo il rapporto ISTAT nel mondo del lavoro gli occupati con competenze digitali sono al di sotto della media europea. La vera questione, allora, è quella di co-creare nuovi modelli di impresa sostenibili, capaci di collaborazione e di cooperazione. Ed è qui che il movimento cooperativo può portare il suo expertise che possiede intrinsecamente nel suo DNA costitutivo.

 

Si è parlato di questo martedì 12 novembre al Convegno organizzato dalla Federazione Lavoro e Servizi di Confcooperative Veneto dal titolo “Lavorare in un mondo che cambia. Il mondo del lavoro tra transizione digitale ed ecologica”. Un’occasione di informazione e formazione importante in cui il mondo cooperativo si è lasciato interrogare da come le due profonde transizioni, digitale ed ecologica, stanno impattando il mondo del lavoro di cui fanno parte e di cui vogliono rimanere soggetti attivi.

 

Nella prima parte del convegno, il professor Gianluca Toschi, docente a contratto Università degli studi di Padova, ha fornito una panoramica delle principali sfide che coinvolgono il mondo (del lavoro) contemporaneo, in un’epoca caratterizzata dall’incertezza. Tra queste, la necessaria diminuzione dell’impatto ecologico del modello di produzione e consumo attuale, la relocalizzazione della produzione che spinge le imprese a ripensare il proprio modello di business. Ma anche l’invecchiamento della popolazione (vivono per la prima volta 7 generazioni in contemporanea).

Citando Richard Baldwin, il prof Toschi sottolinea come “Non si può parlare di futuro perché il futuro non è uno solo, dobbiamo prepararci a futuri diversi. Sarà sempre più importante per le imprese e le persone interpretare quello che succede intorno a noi e sviluppare la capacità di esplorare scenari di futuro”.

 

Nel secondo panel, invece, è stato affrontato il tema della transizione digitale con Danilo D’Elia, Amministratore Delegato Node, e Luca Bassanello, Amministratore Delegato Sinfonialab.

Di fronte alla presenza di queste nuove tecnologie che stanno modificando profondamente il ruolo e il tipo di lavoro delle persone attive, si avverte la paura che gli occupati non siano capaci di utilizzarle. Tra le PMI italiane solo il 16,1% investe in formazione digitale per i dipendenti (vs. il 65,4% in quelle da 250+ dipendenti). Questo scenario appare anche nel mondo della cooperazione. Tra le paure, tra cui quella che le nuove tecnologie portino alla fine del lavoro, ci sono però anche una moltitudine di opportunità che la digitalizzazione e l’intelligenza artificiale offrono alle imprese, a partire dai diversi strumenti che possono facilitare la gestione e la comunicazione dei dati azientali.

 

Tra i vari elementi imprescindibili per rendere la transizione digitale accessibile e benefica per tutti c’è la necessaria gestione democratica dei dati. Per evitare che i dati diventino risorse monopolizzate da pochi e utilizzate per fini speculativi e nocivi, è fondamentale che essi vengano reperiti in maniera trasparente e gestiti in forma democratica. Ed è qui che la cooperazione può metterci del suo, mettendosi a servizio con i suoi principi e i suoi valori.

 

Tanti dunque gli stimoli e gli spunti che questo pomeriggio ha regalato ai partecipanti. Di fronte a queste complessità emerge chiaramente il ruolo che la cooperazione può avere nel promuovere modelli di impresa sostenibili ed inclusivi, al passo con le nuove tecnologie, ma fondati su democrazia e umanità.