In Veneto al via la riorganizzazione dei centri diurni per la disabilità

In Veneto al via la riorganizzazione dei centri diurni per la disabilità

In Veneto al via la riorganizzazione dei centri diurni per la disabilità Ripartizione delle risorse più efficace ed adeguate con la riorganizzazione del Centri Diurni per la disabilità nel Veneto: il nostro commento sull'attuazione della DGR 740/2015

Categorie: FEDERSOLIDARIETA

Tags: disabilitàcentri diurnilanzarindgr 740

“Il percorso che abbiamo realizzato con l'Assessorato ai Servizi Sociali della Regione Veneto e con il territorio in questi 4 anni anni è stato lungo e faticoso, ma siamo decisamente soddisfatti del risultato raggiunto e del lavoro di squadra che abbiamo fatto coinvolgendo anche le altre realtà del sociale, in modo preciso e limpido”.
 Sono queste le parole con cui Roberto Baldo, presidente di Federsolidarietà Veneto, esprime la soddisfazione per la riorganizzazione dei Centri Diurni per la disabilità in Veneto.   

Oggi 12 gennaio 2017 a Venezia, presso la Sala Conferenze Palazzo Grandi Stazioni, l’Assessore Regionale Manuela Lanzarin ha convocato i Presidenti delle Conferenze dei Sindaci delle 21 ex ULSS, i Direttori Socio Sanitari delle 9 nuove ULSS, i rappresentanti dei soggetti accreditati del Privato Sociale per discutere sulle modalità con cui dare corso alla “Nuova programmazione e modalità di determinazione delle rette tipo per i Centri Diurni per le persone con disabilità del Veneto” (DGR 740/2015).   
La delibera delinea gli standard organizzativi/assistenziali, i criteri autorizzativi, le modalità di determinazione delle rette-tipo per i centri diurni e, quindi, le quote di rilievo sanitario e le quote sociali, a seconda dell’indice di gravità della disabilità. Una delibera che rappresenta un grande traguardo visto che ad oggi le rette per i centri diurni variano a seconda dei territori e della tipologia organizzativa delle strutture.   Il tavolo di lavoro avviato ormai qualche anno fa ha portato finalmente all’avvio della revisione dell’attuale sistema di finanziamento dei centri diurni, con l’obiettivo di arrivare – entro tre anni – a un sistema di servizi capillare e omogeneo in tutta la regione che possa garantire a parità di standard costi equi e sostenibili.   

"La Regione Veneto metterà in campo 8,8 milioni di euro – ha annunciato l’assessore -per avviare un’operazione di riequilibrio e progressivo avvicinamento alla retta standard. Ai Comitati dei comuni (le conferenze dei sindaci delle vecchie Ulss, ndr) chiediamo di reperire altri 4,4 milioni di euro, in modo da riconoscere alle strutture accreditate un progressivo e graduale riallineamento economico della quota pro-capite.“

 

“Grazie alla messa in atto del provvedimento verrà fatta una ripartizione delle risorse più efficace ed adeguata rispetto agli standard delineati dalla legge 22 – prosegue Baldo –standard che, comunque, sono stati sempre guardati con attenzione dal resto d’Italia. Verrà dato corso a partire dal 01/01/2017 all’applicazione graduale, ma ci vorranno 2 o 3 anni per rendere effettivamente operativo il provvedimento, per avere il tempo di verificare sul territorio regionale le situazioni più in difficoltà e adeguarle agli obiettivi definiti.”


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