Il progetto Polesine Inclusivo, finanziato dalla Regione Veneto e realizzato grazie ad un grande partenariato tra enti pubblici e privati, si avvia alla conclusione portando grandi risultati.
Sono 82, infatti, i tirocini che sono stati avviati: cittadini senza reddito e, in molti casi, in situazioni anche di fragilità sociale o svantaggio.
“Nella prima fase del progetto – spiega Marco Chinello, presidente del Consorzio di cooperative sociali CCS, capofila del progetto – abbiamo creato la partnership e analizzato bisogno e fabbisogno: le imprese sociali hanno delineato i profili professionali delle persone che erano interessati ad avviare in percorsi di reinserimento lavorativo e i Comuni, la Provincia, le Aziende Ulss e gli altri partner hanno candidato le persone del territorio che avevano profili compatibili con quelli evidenziati”.
I tirocini, della durata di sei mesi, sono stati realizzati all'interno delle cooperative sociali di Confcooperative: Don Sandro Dordi, Emmanuel, Italia Servizi, Laerte, Libera, Nike kai Dike, Peter Pan, San Paolo, Speranza, Roeh, Titoli Minori. Il progetto, inoltre, sta portando 19 dei tirocinanti all'inserimento lavorativo: 14 a tempo indeterminato e 5 a tempo determinato.
“La nostra rete è stata in grado di creare le condizioni per accogliere questi beneficiari grazie alle modalità di inserimento lavorativo che attuiamo come cooperative sociali – evidenzia Dario Fabbri, presidente di Federsolidarietà Rovigo – la nostra missione è occupare persone svantaggiate e gli strumenti di politica attiva del lavoro come quelli resi possibili con questo progetto sono senz’altro una testimonianza di come questa sia la vera strada per l’inclusione sociale e lavorativa”.
Oltre ai tirocini sono stati avviati dei percorsi formativi negli ambiti della comunicazione e del marketing turistico territoriale, percorsi che hanno visto la partecipazione di 7 persone coinvolte per 140 ore in uno dei settori di maggior traino per la zona del Polesine: il turismo.
“È un’azione che ci sta particolarmente a cuore – sottolinea Simone Brunello, direttore di Confcooperative Rovigo, associazione di categoria che ha promosso il progetto – visto che in questa direzione stiamo costituendo anche una startup innovativa: si chiamerà PolesineLab e sarà dedicata in particolare ai giovani e alla loro idee creative per lo sviluppo del Polesine”.