"Serve flessibilità per aiutare la pesca e l'acquacoltura europee"

"Serve flessibilità per aiutare la pesca e l’acquacoltura europee"

"Serve flessibilità per aiutare la pesca e l’acquacoltura europee"

"ll compromesso che si sta costruendo in queste ore, tra Consiglio e Parlamento europeo, va nella giusta direzione. La flessibilità è la chiave di volta per aiutare la pesca e l'acquacoltura europee, fortemente danneggiate dall'emergenza legata al coronavirus".

Categorie: Primo Piano

Tags: #ConfcooperativeVeneto #AlleanzaCooperative #fondo

"Ci auguriamo che il testo venga accolto dalla commissione europea in modo da migliorare ulteriormente la proposta sul tavolo. Occorre tuttavia ancora maggiore attenzione per recuperare anche la piccola pesca che rischia di rimanere esclusa dalle misure di sostegno, in particolare dal fermo temporaneo d'emergenza”. Questa la posizione dell’Alleanza delle Cooperative Pesca in riferimento alla proposta comunitaria che mira a emendare il fondo europeo per il settore (feamp) e la regolamentazione relativa all'organizzazione comune dei mercati (ocm). 

 

“Tra le novità proposte, apprezzate dalla cooperazione - precisa il comunicato dell’Alleanza - c'e' l'abbattimento del paletto legato alle giornate di pesca necessarie per poter richiedere il fermo temporaneo volontario, concesso in questo contesto emergenziale. Le imbarcazioni di nuova costruzione, con meno di due anni di vita, non verranno escluse perché non dovranno dimostrare di aver lavorato 120 giorni negli ultimi due anni, come previsto nella proposta iniziale. Il tetto delle giornate di pesca potrebbe, invece, essere calcolato in modo proporzionale”.

 

“Un passaggio fondamentale visto che di 12 mila pescherecci registrati in Italia, meno dell'1% ogni anno viene sostituito con uno nuovo. Siamo tra le flotte più vecchie in Europa, escludere dagli aiuti chi investe di tasca propria cifre importanti non era la scelta più giusta" aggiunge l’Alleanza, sottolineando che "ci auguriamo che questa stessa flessibilità venga recuperata anche per la piccola pesca, indipendentemente dal fatto che si tratti di scafi nuovi. È un segmento che rappresenta più del 50% della categoria, una realtà che pratica una pesca spesso stagionale e fortemente influenzata dagli eventi meteorologici e per la quale diventa difficile raggiungere il limite dei centoventi giorni". 

 

“Ad essere apprezzati - conclude il comunicato - gli indennizzi per gli acquacoltori e l'aver incluso anche i pescatori che non utilizzano la barca tra le categorie che potranno beneficiare delle risorse destinate al fermo volontario legato all'emergenza sanitaria in atto”. 


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