È stato ufficializzato questa mattina il Consorzio di tutela dei vini Doc delle Venezie. La nuova realtà è stata presentata martedì 14 marzo alla cantina Vitevis, a Montecchio Maggiore (Vicenza). Il Consorzio rappresenta l’evoluzione dell’associazione temporanea di scopo (Ats) dei produttori vitivinicoli trentini, friulani e veneti, che si è fatta promotrice della nuova denominazione per la valorizzazione in chiave “Doc” del Pino Grigio delle Venezie. La nuova “super Doc” delle Venezie vale quasi 2 milioni di ettolitri (260 milioni di bottiglie) distribuiti su oltre 24 mila ettari: circa 13mila ettari in Veneto, 8mila in Friuli Venezia Giulia e 3mila nella provincia di Trento.
Per il futuro sarà il Consorzio ad occuparsi della promozione, protezione e gestione della denominazione. Presidente del nuovo consorzio sarà Albino Armani, affiancato dai nove componenti che facevano parte appunto dell'ATS in rappresentanza di viticoltori, vinificati e imbottigliatori delle tre regioni.
"Il triveneto produce l'85% del Pinot Grigio nazionale e il 50% del mondiale: è nato qui, i territori sono questi." sottolinea il Presidente Armani "Nostro obiettivo è valorizzare e difendere l'identità di questi territori e dare qualcosa di più della fragilità dell'IGT. Sono stati i produttori a volere questa certificazione: adesso andrà gestita nel migliore dei modi. Solo così riusciremo ad avere un impatto enorme sull'economia"
Presenti alla Conferenza Stampa, a rappresentare due delle tre Regioni coinvolte, anche gli Assessori all'Agricoltura del Friuli Venezia Giulia Cristiano Schaurli e del Veneto Giuseppe Pan.
"Un plauso va soprattutto ai tecnici e a tutti quelli che hanno lavorato per arrivare a questo importante obiettivo" dice l'Assessore Pan esprimendo la sua profonda soddisfazione "Mi dicevano che sarebbe stato impossibile mettere d'accordo i territori e concludere con questo importante risultato. E invece ce l'abbiamo fatta: da oggi mettiamo ordine al sistema del Pinot Grigio"
E l'Assessore Schaurli prosegue "da oggi rendiamo tracciabile, visibile e trasparente la qualità dei nostri vini: sono i cittadini a chiedercelo. Da domani inizia un grande lavoro di coinvolgimento dei territori. Abbiamo superato i campanilismi e i differenti colori politici, ma è necessario per queste scelte importanti. Solo così possiamo presentarci al mondo nel migliore dei modi"