Roberto Baldo riconfermato alla presidenza di Federsolidarietà Veneto

Roberto Baldo riconfermato alla presidenza di Federsolidarietà Veneto

Roberto Baldo riconfermato alla presidenza di Federsolidarietà Veneto

Oltre 200 cooperatori hanno confermato all’unanimità Roberto Baldo presidente di Federsolidarietà Veneto, l’associazione di categoria delle cooperative sociali. La citazione di “Invictus” di William Ernest Henley  apre il suo nuovo mandato.

Categorie: FEDERSOLIDARIETA

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Sono oltre 200 i cooperatori che questa mattina hanno riempito la sala più grande dell’hotel Crowne Plaza di Limena (PD) per prendere parte all’Assemblea di rinnovo cariche di Federsolidarietà Veneto, l’associazione di categoria che riunisce 441 cooperative sociali che prestano assistenza a oltre 1 milione e mezzo di persone.

 Un evento importante quello di oggi per la cooperazione sociale veneta, in quanto dopo 4 anni avviene il rinnovo delle cariche di Presidente e il Consiglio regionale: Roberto Baldo, cooperatore sociale padovano da oltre 30 anni e presidente uscente della federazione è stato rieletto all’unanimità.

“C’è il verso finale di una poesia di William Ernest Henley  - dice Baldo nel corso del suo discorso, con la voce rotta dall’emozione - che Nelson Mandela leggeva per alleviare i suoi anni di prigionia, che amo molto e che a mio avviso rispecchia perfettamente chi siamo: Sono il Padrone del Mio Destino e il Capitano della Mia Anima.

Siamo solo i capitani delle nostre cooperative è nostra responsabilità saperle guidare con attenzione e lungimiranza, senza mai perderne il controllo, perché le cooperative non sono di nostra esclusiva proprietà, sono un bene condiviso dai soci ed un bene della comunità, ed è nostro dovere prendercene cura e salvaguardarle dalle mareggiate e dalle tempeste, portandole a destinazione con tutto l’equipaggio sano e salvo.“

Ad aprire l’assemblea sono stati gli interventi di rappresentanti del mondo istituzionale, la presidente dell’Anci Veneto Maria Rosa Pavanello e l’Assessore al Sociale Manuela Lanzarin, del mondo accademico, Giovanni Bertin dell’Universtà Ca’ Foscari e Lorenzo Biagi dell’Università IUSVE, e del mondo cooperativo a livello nazionale, Giuseppe Guerini, presidente uscente di Federsolidarietà Nazionale e Stefano Granata, candidato alla neo presidenza e attuale presidente di CGM, la più grande rete italiana di imprese sociali.. 

“La cooperazione sociale è uno dei partner principali della Regione Veneto - sottolinea la Lanzarin - Ha saputo tenere in tempo di crisi, ha sempre avuto un occhio di riguardo per l’occupazione femminile, ha garantito numeri importanti. La Regione garantisce la massima apertura perché è un partner imprescindibile con cui costruire le parti normative, ma anche con il quale affrontare gli sviluppi di questa riforma del terzo settore cercando di garantire un modello di welfare che non vada a snaturare quella che è la specificità della nostra regione in materia di assistenza socio sanitaria”.

Se le istituzioni sottolineano la volontà di costruire insieme e co-progettare insieme alla cooperazione, il mondo accademico  e quello cooperativo pongono l’accento sulle nuove sfide che il mondo cooperativo deve affrontare: primo fra tutte quella del ricambio generazionale, ma anche l’approccio alle problematiche emergenti, la tenuta dell’occupazione con l’avanzare delle nuove tecnologie e dell’intelligenza artificiale, le modalità per stimolare la partecipazione dei giovani non solo alla vita cooperativa, ma alla cittadinanza attiva, come sottolinea in particolare Giuseppe Guerini “Oggi c’è il terrore della responsabilità, nessuno vuole assumersi le responsabilità, e questo si trasforma anche in paura di diventare socio di una cooperativa. Per quanto riguarda bisogna che troviamo il modo di ricollocarci in questa trasformazione: in tutti i settori della cooperazione dobbiamo integrare le nuove tecnologie (dal welfare all’inserimento lavorativo), possono dare stimoli importanti. Ci sono cose che non si potranno sostituire: l’empatia, la capacità di dialogo, la compassione. Dobbiamo riuscire a far capire alle persone che abbiamo una visione, uno sguardo in avanti. La comunità oggi cos’è? La nostra sfida è quella di passare dalla comunità di origine, quella geograficamente iscritta, alla comunità di destino, quella a cui puntiamo. La destinazione di questa comunità è un destino che vogliamo contribuire a costruire e lo vogliamo più equo, più giusto e più sostenibile.”

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