Una spinta dalla Regione per l'abitazione sostenibile

Una spinta dalla Regione per l’abitazione sostenibile

Una spinta dalla Regione per l’abitazione sostenibile

La Regione Veneto assegna un finanziamento a CVIE, Cerv e Raggio Verde Uomo e Ambiente per la costruzione di alloggi a canone sostenibile per venire incontro alle esigenze di quella fascia di popolazione a rischio impoverimento.

Categorie: CONFCOOPERATIVE HABITAT

Tags: lanzarinabitazioneedilizia

Arrivano 7,6 milioni in Veneto dal Piano nazionale per l’edilizia abitativa. “L’assegnazione di ulteriori risorse rispetto ai 20 milioni già accordati a inizio decennio ci consentirà di portare a termine alcuni progetti di recupero abitativo o di acquisto di alloggi già esistenti in modo da riqualificare e implementare il patrimonio di edilizia residenziale pubblica”, ha sottolineato l’assessore all’edilizia abitativa Manuela Lanzarin, siglando il 13 maggio a Vicenza il protocollo d’intesa con i commissari delle Ater di Belluno, Padova, Verona e Vicenza e con i presidenti delle 3 cooperative edilizie impegnate a realizzare alloggi a canone sostenibile. 

Una quota del finanziamento andrà a rafforzare l’intervento regionale a favore dell’edilizia agevolata, con l’obiettivo di realizzare 33 alloggi da locare a canone ‘sostenibile’. 

Dei 7,6 milioni di euro, 2.258.612 sono destinati al Peep Magrè di Schio, realizzato dalla cooperativa Raggio Verde Uomo e Ambiente e dal C.V.I.E. Società Cooperativa per la costruzione di alloggi  da assegnare ai soci in godimento con patto di futura vendita e 753.857 euro alla Cooperativa Cerv per 13 alloggi ad Altichiero (Padova).  

"I tre interventi sono stati scelti – ha spiegato l’assessore – con la logica della continuità, per portare a termine programmi di edilizia agevolata già avviati a Schio e nel quartiere Altichiero. Vogliamo aiutare quei nuclei familiari che superano i limiti di reddito previsti per accedere alle assegnazioni Ater, ma non hanno risorse sufficienti per sostenere un affitto a prezzi di libero mercato – ha aggiunto – Si tratta di una ‘fascia grigia’ della popolazione, che comprende giovani coppie, famiglie monoparentali, nuclei monoreddito, nuclei del ceto medio impoveriti dalla crisi, che non superano la soglia dei 60 mila euro di reddito Ise (maggiorato di 2 mila euro per ogni figlio a carico”. 

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