Assemblea di rinnovo cariche: riconfermato Ugo Campagnaro

Assemblea di rinnovo cariche: riconfermato Ugo Campagnaro

Assemblea di rinnovo cariche: riconfermato Ugo Campagnaro

Ugo Campagnaro rieletto alla guida di Confcooperative Veneto per i prossimi 4 anni. Sostenibilità, innovazione, coesione in un mondo cambiato dove le cooperative hanno un ruolo importante sia dal punto di vista economico che sociale, sfruttando la crisi come opportunità, interagendo sempre di più con le istituzioni. Queste le linee guida tracciate dal riconfermato Presidente.

 

Categorie: Primo Piano

Tags: #ConfcooperativeVeneto #Assemblearinnovocariche

1.212 cooperative, un fatturato complessivo  di 6,6 miliardi di euro, 124.417 Soci, 47.739 addetti tra soci e non.  E’ il grande mondo di Confcooperative del Veneto,  terzo a livello nazionale per contributi associativi, con una crescita registrata del 14% dal 2016 al 2019. Un mondo che oggi, a distanza di sicurezza, al Crowne Plaza a Padova,  si è riunito in assemblea elettiva, prevista a suo tempo a marzo scorso.


Dopo 4 anni di mandato del Presidente Ugo Campagnaro, già presidente provinciale a Padova e vice presidente nazionale, i rappresentati delle diverse provincie e settori hanno riconfermato lo stesso Campagnaro come presidente del mondo cooperativo veneto per i prossimi 4 anni. Quattro anni sicuramente diversi post covid, che vedranno di fronte una recessione economica da affrontare. 

Confcooperative del Veneto, già nei primi mesi di lockdown, si è ancorata ai numeri e alla sua realtà cooperativa per andare avanti e rafforzarsi, pur nella diversità del momento, interloquendo con le istituzioni. “La parola d’ordine sarà sostenibilità a tutti i livelli – ha detto Campagnaro nel suo discorso pre elettivo - realismo e rapporto vero tra cooperative, territori e istituzioni. Dobbiamo strutturarci meglio, dando voce più deboli, ai giovani, alle donne. Siamo cresciuti molto in questi anni, eravamo un piccolo gruppo oggi siamo una realtà economica e sociale che conta, un interlocutore propositivo per il Veneto. Ecco perché alla Regione chiediamo più collaborazione tecnica per rispondere in maniera repentina alle mutate esigenze”

 

Lo stesso Presidente del Veneto Luca Zaia intervenuto a metà della mattinata ha sottolineato come il mondo veneto delle cooperative avrà un ruolo importante post covid non solo dal punto di vista sociale e sanitario ma anche economico. “Un mondo leale, vero – queste le parole del governatore – che non ha fatto fatica negli anni passati ad espellere le cooperative marce, una realtà associativa con la quale abbiamo sempre collaborato e collaboreremo anche nel futuro e alla quale promettiamo sostegno e autonomia, una partita iniziata con il referendum del 2017 e che, non so con che tempi,  ma porteremo a casa così come è stato per la Pedemontana e le olimpiadi. Le origini delle cooperative trovano le radici proprio nell’essere veneti, nella prima forma della nostra economia e anche se oggi pagano lo scotto della recessione sono pronte a rispondere alle mutate esigenze con un welfare importante, con un 70% di assunzione del proprio personale a tempo indeterminato. Noi ci prenderemo le nostre responsabilità così come la cooperazione veneta in questi anni ha fatto e procederemo assieme.”

 

Un mondo quello delle cooperative analizzato dal professor Daniele Marini Community Research Analysis dell’Università di Padova che nei primi 6 mesi come altri mondi ha fatto registrare un “profondo rosso” ma che al suo interno ha mantenuto fermo un suo assest, quello della salvaguardia dei posti di lavoro, con un’occupazione rimasta stabile in epoca covid nei 2/3 dei casi. 

“In prospettiva futura- ha spiegato il prof Marini – il profondo rosso sarà di un rosso sbiadito o comunque si arriverà più o meno ad una stabilità, grazie anche al fatto che la maggior parte delle cooperative venete non ha fatto richieste di moratorie e non ha utilizzato prestiti garantiti, ma si è fatto forza della propria  autonomia per non indebitarsi, a fronte di una prospettiva futura di rilancio e di ripartenza.” 

 

A sottolineare il momento storico particolare e la risposta del mondo cooperativo dal nord al sud del paese è stato Maurizio Gardini presidente nazionale Confcooperative 

“Le criticità sono ancora molte – ha commentato Gardini – da quelle economiche, con i finanziamenti promessi in 15 giorni arrivati dopo 3 mesi  e la cassa integrazione con un Inps non attrezzato a tutto questo, a quelle burocratiche con una pubblica amministrazione a casa e non in vero smart working. Il covid però ha cambiato la prospettiva e ci ha regalato anche alcune opportunità. Tutti abbiamo cercato luoghi e spazi di protezione e questi spazi di protezione sono stati i singoli territori, il locale. Questo cambiamento sta portando ad una valorizzazione del turismo nostrano, dei prodotti a km zero, ad un’attenzione al cibo che mangiamo non solo al primo prezzo. Che significa poi per le nostre cooperative una rivalorizzazione anche del lavoro che il nostro mondo deve cogliere come opportunità”

 

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