La replica di Federsolidarietà all'articolo "Aumenti contrattuali negati, Sindacati contro le coop sociali"

La replica di Federsolidarietà all’articolo "Aumenti contrattuali negati, Sindacati contro le coop sociali"

La replica di Federsolidarietà all’articolo "Aumenti contrattuali negati, Sindacati contro le coop sociali"

Con grande sorpresa e sconcerto leggiamo le dichiarazioni del sindacato che si rende protagonista di accuse a tutto un sistema – quello della cooperazione sociale – in modo indiscriminato. La sorpresa e lo sconcerto nascono da elementi e fatti che le organizzazioni – pur ben conoscendo - omettono anche solo di accennare nelle loro accuse.

Categorie: Primo PianoFEDERSOLIDARIETA

Tags: #Confcooperative #Federsolidarietà #Padova

28 Maggio 2020  - Confcooperative Federsolidarietà Padova, dopo aver letto le dichiarazioni di Cigl Cisl Uil riportate nell’articolo di oggi (28 maggio) dal titolo “Aumenti contrattuali negati, Sindacati contro le coop sociali ”, ritiene doveroso fare le seguenti precisazioni. Con grande sorpresa e sconcerto leggiamo le dichiarazioni del sindacato che si rende protagonista di accuse a tutto un sistema – quello della cooperazione sociale – in modo indiscriminato.

La sorpresa e lo sconcerto nascono dai seguenti elementi e fatti che le organizzazioni – pur ben conoscendo - omettono anche solo di accennare nelle loro dichiarazioni e accuse:

1. La grave difficoltà del sistema della cooperazione sociale nasce dal mancato adeguamento dei corrispettivi contrattuali da parte delle Pubbliche Amministrazioni (Regioni, Enti locali, Ulss in primis) per cui le cooperative sociali operano in regime di appalto o convenzione. Il Sindacato è ben consapevole di questo, tanto da aver condiviso ripetutamente negli ultimi anni molti documenti e azioni rivolte alle committenze pubbliche evidenziando e denunciando, assieme alle Associazioni di rappresentanza della cooperazione sociale, queste criticità e chiedendo alle pubbliche amministrazioni stesse di metter mano a tale situazione sempre più insostenibile che colpisce la cooperazione sociale.È sconcertante quindi leggere le dichiarazioni di ieri delle stesse OOSS, in cui questa situazione viene semplicemente ribaltata, accusando addirittura le cooperazione sociale di aver “violato i loro obblighi” “nei confronti delle amministrazioni committenti (Regione e Comuni)”; quindi confondendo chi rappresenta la reale causa di questa situazione (cioè appunto la committenza pubblica) con chi invece secondo la loro ricostruzione sarebbe la parte danneggiata.

 2.     Il sindacato poi omette ugualmente di ricordare come lo slittamento per alcuni mesi di una tranche dell’aumento contrattuale sia prevista da uno specifico art del CCNL (art 77 - Gradualità) che prevede tale possibilità “ove sopravvenuta difficoltà renda complessa l’applicazione dei contenuti economici del presente contratto (incrementi retributivi)”.

3.  E ancora il sindacato omette parimenti di ricordare come la stragrande maggior parte delle cooperative sociali (in particolare possiamo far riferimento alle cooperative associate a Confcooperative di Padova che associa la prevalenza delle cooperative sociali della provincia) abbiano comunque puntualmente riconosciuto il suddetto aumento contrattuale di 30 € lordi, oltre che la normale restante retribuzione. E ciò pur con le enormi difficoltà di questo periodo di crisi, posto che naturalmente l’emergenza sanitaria ha travolto anche il sistema della cooperazione sociale (con molte attività sospese o molte altre che hanno visto lievitare enormemente i costi-) così come tutti gli altri settori economici e produttivi privati. Ed è bene ricordare che in un periodo come questo di emergenza sanitaria – che si trasformerà purtroppo inevitabilmente in emergenza economica e occupazionale - la cooperazione sociale sta cercando innanzitutto, con non poche difficoltà, di tutelare il posto di lavoro dei propri lavoratori.

4. Sconcerta quindi il palese tentativo, che pone in essere il Sindacato con tali accuse, di generalizzare questioni che invece attengono evidentemente a specifiche vertenze aziendali; vertenze che appunto riguardano quindi singole e ben specifiche Cooperative. Tale generalizzazione ha l’effetto inaccettabile di gettare discredito - in modo appunto generalizzato e indiscriminato - su un intero sistema come quello della cooperazione sociale. E ciò peraltro in un momento di così grave difficoltà economica a causa dell’emergenza sanitaria, che sta mettendo drammaticamente a rischio la tenuta di tutti i comparti economici produttivi privati, e tra questi anche quello, appunto, della cooperazione sociale.                                                  

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