Addizionale IRPEF: una scelta ragionevole

Addizionale IRPEF: una scelta ragionevole

Addizionale IRPEF: una scelta ragionevole Il commento di Confcooperative e Federsolidarietà Veneto sul ripristino dell'addizionale Irpef, che rappresenta un cambio di rotta importante nel quadro dell’imposizione fiscale della nostra Regione.

Categorie: Primo Piano

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Ugo Campagnaro, Presidente di Confcooperative veneto, e Roberto Baldo, Presidente di Federsolidarietà Confcooperative Veneto, commentano con soddisfazione le notizie sulla presentazione dell’addizionale IRPEF da parte del Presidente Zaia in Consiglio Regionale.  La Regione Veneto è oggi tra le 5 regioni con gettito IRAP e IRPEF più basso d’Italia, assieme a Lombardia, Puglia, Umbria e Basilicata. Il provvedimento riattiverà la leva fiscale che non è stata più utilizzata dal 2010. Nella finanziaria regionale 2018, quindi, ci sarà un aumento Irpef a scaglioni che, partendo dai redditi superiori ai 28mila euro imponibili, vedrà crescere l’aliquota addizionale di percentuali che variano dall’1,6% fino al 2,1% secondo la fascia del contribuente. 

Il commento di Ugo Campagnaro

"Al primo approccio, siamo favorevolmente colpiti dall’impostazione del provvedimento e ci sembra ragionevole. La costruzione dell’operazione, per quanto sappiamo, tutela le famiglie con i redditi più bassi, e incide poco sulle famiglie con reddito medio. È quindi prevista una gradualità. Le persone con disabilità e le loro famiglie, inoltre, sono esenti. Lo sforzo si concentra quindi sulle persone con reddito medio alto che, oggettivamente, possono rinunciare con meno problemi ad una percentuale tutto sommato esigua del loro reddito.

L’altro aspetto fondamentale di cui tenere conto è la finalità del prelievo. Ci sembra di capire che siano state definite a priori le destinazione per gli importi che si raccoglieranno, e su questo punto è essenziale che la Regione del Veneto tenga conto delle indicazioni delle parti sociali.

In ogni caso, siamo tutti consapevoli che il tema della Pedemontana è rilevante per l’economia del nostro territorio: allo stato attuale, non completare l’opera sarebbe ridicolo e ci metterebbe sullo stesso piano della Salerno Reggio Calabria. Vogliamo che la Pedemontana funzioni e che colleghi il Veneto all’Europa. Le imprese ce lo chiedono: le nostre cooperative agricole, le nostre cooperative di logistica, le nostre cooperative di produzione e consumo. Non è possibile pensare di fermarsi a metà.

 

Basti tenere conto del fatto che la Pedemontana serve le colline del Prosecco, il vino frizzante più esportato e più bevuto al mondo. Un altro elemento positivo - sistemata la questione della Pedemontana - è la destinazione individuata per ciò che resta del gettito fiscale: i servizi sociali - altra “eccellenza” veneta - sono in pole position per vedere finanziati progetti a loro beneficio. Il nostro settore sociale non può che esprimere soddisfazione per questa eventualità, che porrebbe un rimedio ai mancati trasferimenti statali. Crediamo insomma, come imprenditori e come cittadini, che sia opportuno agire ora con un piccolo sforzo per far ripartire l’economia, i consumi e i servizi, e non trovarci a rimpiangere questa opportunità fra dieci anni senza poterla più cogliere. Da questo punto di vista, vogliamo fare la nostra parte. Siamo disponibili al dialogo nel merito dei provvedimenti e riteniamo fondamentale la più ampia condivisione della manovra tra tutte le forze politiche, sociali e imprenditoriali in campo."

Il commento di Roberto Baldo

 

“Il progetto di manovra fiscale presentato dal Presidente Zaia ha uno scopo ben preciso: rilanciare gli investimenti e l’economia veneta e sostenere i servizi. 

Le priorità dichiarate sono sociale, trasporto pubblico e diritto allo studio. I media si sono focalizzati sulla Pedemontana ma non hanno fatto trasparire la portata di questo progetto. A nessuno piace pagare le tasse, ma i bisogni sono crescenti e consolidare la ripresa economica è indispensabile, altrimenti anche i servizi ai cittadini non ci saranno. 

La Pedemontana è necessaria per l’economia. Ma anche i bambini hanno bisogno di asili nido. Gli anziani e i disabili hanno bisogno di assistenza. Chi ha problemi di malattia mentale, dipendenze, violenza, ha bisogno di cure e percorsi di riabilitazione. Al costo medio di 7 € medi mensili pro capite, siamo sicuri che i cittadini veneti capiranno l’importanza della manovra, se i soldi sono ben impiegati. Quindi è positivo che questi temi siano contenuti nella manovra fiscale. 

Noi diciamo che questa proposta è corretta e che forse si sarebbe dovuta fare anche prima. Negli ultimi 10 anni il taglio dei trasferimenti statali è stato ampio, e nel 2017 si conferma di 44 milioni di €. Servono soldi per i cittadini veneti che hanno bisogno di aiuto, e non possiamo aspettarci che arrivino da nessun’altra parte, se non da altri cittadini veneti che possono dare qualcosa in più”.           

 

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