I pescatori del Polesine tra incertezze e ritardi della Provincia

I pescatori del Polesine tra incertezze e ritardi della Provincia

I pescatori del Polesine tra incertezze e ritardi della Provincia

Preoccupazione del Consorzio Cooperative Pescatori del Polesine O.P per il ritardo nel rinnovo della concessione dei diritti esclusivi al consorzio da parte della provincia.

Categorie: FEDERCOOPESCA

Tags: rovigopolesine

“Il fatto che non vi sia stato ancora il rinnovo della convenzione tra Provincia e Consorzio Cooperative Pescatori del Polesine O.P. ci crea grande preoccupazione.”

Così Paolo Mancin, vicepresidente regionale di Federcoopesca e vicepresidente di Confcooperative Rovigo sulla questione della concessione dei Diritti Esclusivi di Pesca nelle acque del Delta del Po da parte dell'Amministrazione Provinciale di Rovigo.

Il Consorzio Cooperative Pescatori del Polesine O.P. è l'azienda leader italiana nel comparto molluschicolo, con produzioni annuali superiori ai 150.000 quintali di molluschi di primissima qualità. Nato nel 1976, negli anni si è consolidato ed attualmente, con le sue 14 Cooperative e con i suoi 1460 addetti direttamente occupati nell'allevamento dei molluschi, risulta essere una delle maggiori realtà anche a livello europeo e rappresenta di fatto l'azienda con il più alto numero di lavoratori di tutta la Provincia di Rovigo. 

In questi anni l'azienda ha organizzato in modo puntuale ed appropriato l'intera filiera produttiva, dalla gestione della semina sino alla depurazione, confezionamento e distribuzione del prodotto su tutto il mercato internazionale. Il raggiungimento di importanti certificazioni attesta le capacità di controllo del processo produttivo, nonché l'alta qualità del prodotto.

La scadenza naturale della scorsa convenzione era il 31 dicembre 2014, poi ci sono state proroghe fino all’ultima fino a fine mese, mentre si avvicina il termine dell'ultima proroga, non si ha ancora nessuna certezza e garanzia:

“Con riferimento all'importanza occupazionale, alla capacità produttiva, alle strutture di produzione e trasformazione, alle certificazioni attestanti gli alti standard qualitativi, l'azienda dovrebbe essere sicuramente un motivo di vanto per tutta la Provincia di Rovigo: per questo motivo non riusciamo a comprendere il motivo per cui la Provincia ritardi l’assegnazione dei diritti esclusivi al Consorzio – continua Mancin.

“Questa situazione ha innescato una mancanza totale di programmazione nel corso di tutto il 2015, relativamente agli investimenti e alle normali azioni di gestione dell'attività produttiva, così come si sono dovute bloccare importanti iniziative a breve e medio termine proprio per l'incertezza generata da questo stato di cose – evidenzia il vicepresidente di Federcoopesca Veneto .

É da ricordare anche il fatto che a partire dalla prima concessione al Consorzio dei Diritti Esclusivi di Pesca si è anche, malgrado momenti critici o di difficoltà, garantita una stabilità sociale con rarissimi se non assenti casi di scontri fra pescatori. Nel caso di frammentazione dei Diritti Esclusivi di Pesca si potrebbero generare situazioni anche gravi di perdita del controllo dell'ordine pubblico.

Non da ultimo si vuole anche rammentare la grande importanza dell'indotto generato in questi ultimi anni dalla molluschicoltura in tutti i comuni del Delta, ed assicurato proprio dall'attività dei pescatori aderenti al Consorzio stesso.

Ad aggravare ulteriormente la situazione vi è il fatto che si ventila la possibilità di suddividere l'assegnazione delle aree lagunari andando, di fatto, a disgregare e a frammentare la realtà produttiva, generando tanti piccoli poli per i quali non si ha nessuna garanzia di concreta stabilità sia in termini occupazionali, sia qualitativi e di sicurezza sanitaria:

“Sappiamo che è stata presentata da una minoranza di cooperative una proposta alternativa a quella del Consorzio a cui è seguita inevitabilmente una seconda proposta alternativa quest’ultima però con l’obiettivo di far comprendere come non vi sia nessun’altra soluzione rispetto alla candidatura che ha avanzato all’unanimità il Consiglio di Amministrazione del Consorzio – conclude Mancin - Alternative infatti sarebbero impraticabili, non solo per la complessità della gestione economico-finanziaria di questa impresa, ma soprattutto perché devastanti"

Federcoopesca evidenzia come porterebbero alla chiusura di una realtà affermata, che ha dato risultati importanti e promuoverebbero invece la creazione di micro realtà produttive, come è avvenuto in modo deleterio in aree limitrofe, che sicuramente non darebbero nessun tipo di garanzia occupazionale, qualitativa, di vigilanza, di disponibilità, di investimento. 

"Capisco che le cooperative della zona di Pila essendo fuori dal CdA del Consorzio, e non era mai successo finora, si sentano non coinvolte nelle decisioni importanti nella gestione della struttura e nelle scelte strategiche; capisco la voglia di autonomia da parte di qualche presidente, per vari motivi... ma credo nel dialogo e nel buon senso e una soluzione con la buona volontà si può trovare per il bene dei nostri pescatori" conclude Mancin.

Confcooperative Federcoopesca, unitamente nel Coordinamento pesca dell’Alleanza delle Cooperative Italiane con Legapesca e AGCI ha chiesto e chiede alla Provincia di rinnovare senza indugi la convenzione al Consorzio.

 

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