L’istituzione del SIC in prossimità delle coste meridionali del Veneto è una iniziativa del Ministero dell’Ambiente per tutelare il delfino tursiope (Tursiops truncatus) e la tartaruga marina (caretta caretta). Inizialmente l’iniziativa prevedeva un blocco totale delle attività di pesca (compreso l’utilizzo delle reti da posta), che avrebbe comportato non poche criticità alle numerose imbarcazioni che svolgono la loro attività entro le 12 miglia! Grazie all’ottimo lavoro di squadra fra Regione Veneto e Cooperatori è stata concessa la possibilità di pesca non invasiva, attraverso dissuasori e reti a basso impatto.
Per quanto concerne il tema dei rigetti, dal 2019 saranno incluse anche le specie di pesci che si nutrono vicino o sui fondali marini, conosciute altresì come specie demersali, come la sogliola, la capasanta, la triglia, il nasello ed il gambero. Sarà, dunque, un anno cruciale per testare la volontà di portare avanti una pesca sostenibile.
L’incontro, molto partecipato, ha avuto come relatori Marco Spinadin, il Presidente di FedagriPesca Veneto, Gilberto Ferrari, il direttore di Federcoopesca Confcooperative, Antonio Gottardo, Presidente GAC-VEGAL, Gianni Stival, AGCI-AGRITAL Veneto. Hanno partecipato, inoltre, l’assessore alla pesca di Caorle, Rocco Marchesan, e due responsabili regionali Giuseppe Cherubini e Luca Tenderini, oltre alla Capitaneria di Porto.