Nell’immaginario collettivo Venezia è ormai una città turistica «mordi e fuggi», con una pressione giornaliera di turisti pari a tre volte il numero degli autoctoni. In realtà, non bisogna dimenticare la Venezia residenziale, un modello urbanistico d’eccellenza, dove però è molto difficile “trovar casa”, viste le difficoltà nel recupero di aree della città inutilizzate. In passato, ad esempio, alcune aree della Giudecca sono state oggetto di piani di intervento significativi, che hanno rivitalizzato alcune parti della città insulare.
Il Cerv affronta questa storica problematica, presentando un vero e proprio “Modello Venezia”, che coinvolge le persone rendendole protagoniste e mette al centro il valore d’uso delle case, rispetto alla mercificazione immobiliare. Grazie all’esperienza del mondo della Cooperazione edilizia in contesti ugualmente difficili, il piano mira ad unire la riduzione dei consumi energetici e il comfort abitativo.
Sono stati individuati una ventina tra edifici e aree da rigenerare, in cui è possibile realizzare sin da subito alloggi accessibili, con prezzi e canoni più agevolati rispetto al mercato, in modo da coinvolgere le famiglie ed evitare una deriva speculativa. Per famiglie si intende sia la popolazione veneziana doc appartenente al ceto medio, eredi di una tradizione millenaria e custodi della venezianità, sia chi vuole eleggere Venezia come città di residenza (in particolare quei giovani che qui vengono a studiare e che qui scelgono di restare).