"Mi ero chiesta nei giorni scorsi perché fossero venuti a chiedermi di essere qui dato che ho 85 anni e giro su una carrozzina. Però forse è giusto così perché agli inizio degli anni '70 avevo 200 volontari, tutti giovani, venivano dai licei, dalle magistrali e lavoravamo organizzatissimi con i bambini con problemi a fare terapia. Ho passato metà della mia vita a fare terapia ai bambini e l’altra metà a mettere in piedi cooperative perché quando i volontari si sono trovati di fronte a battaglie varie hanno avuto bisogno di una struttura entro la quale riconoscersi e qualcuno ci ha detto “perché non fate una cooperativa?"
Non avevamo nessuna idea di cosa fosse una cooperativa ma abbiamo scelto di farla ed è stato bello imparare a lavorare insieme. Da allora ho girato l’Italia a fare cooperative. A un dato momento siamo riusciti a fare le cooperative di solidarietà sociale. Dopo 10 anni di battaglie è arrivata la legge 381 che ci ha tolto la solidarietà, ma solo nel nome. Siamo rimasti solidarietà sociale, lo siamo nell’anima e lo saremo sempre.
Ci sono tra voi tanti che sono stati con me in questi anni, a cominciare dal presidente regionale che allora era ancora un ragazzino, ma non penso che il mio Veneto sarebbe quello che è ora se non ci fossimo stati noi. E questo dovrebbero ricordarselo tutti, soprattutto quelli che hanno i poteri decisionali. L’unica cosa che non voglio vedere è un cartello che ho visto prima, che diceva “Ci hanno tolto la dignità”. Questo mai.
La dignità non è fatta di soldi, la dignità è fatta di coscienza, di quello che si è e di quello che si fa e quindi nessuno ce la può togliere. Io spero che questo ve lo ricordiate sempre. Nei primi anni ’70 in Veneto c’erano 2 cooperative, la cooperativa Intervento e Il Girasole di Padova. Oggi guardate quante gente c’è, non saranno tutti cooperatori, ma quasi tutti. Vuol dire che il lavoro è stato fatto, con dignità, sempre.
Questo è il mio augurio, lavorate sempre, lavorate comunque, ai capi di questa regione giunga la capacità di capire e di scegliere. Arrivederci.”