Siamo a Venezia, nell’Isola di San Servolo, manicomio dal 1725 al 1978: qua un gruppo di ebrei è stato ricoverato dopo la promulgazione delle leggi razziali da parte di Mussolini nel 1938 e consegnati ai nazisti.
Nessuno di loro è tornato vivo dai campi di sterminio e la loro esistenza sarebbe rimasta ignota se Michele Gazich non avesse deciso di “vivere” per l’intero mese di ottobre 2017, all’interno dell’ex manicomio di San Servolo. L'Artista passa in rassegna numerose cartelle cliniche, si immedesima in queste anime e trasforma la loro pazzia (più indotta dai “pseudo-medici” che reale) in una raccolta di canzoni che con potenza si rivelano in musica e intense parole.
Voce e violino creano un percorso salvifico che non solo riporta alla luce e divulga la verità di questo tetro periodo della nostra storia, ma fa riflettere. Non c'era scampo dopo la consegna ai nazisti per la deportazione, ma lo sterminio non ha cancellato la loro esistenza e, per merito di Gazich, ora le loro vite non sono più sconosciute.
In questo intenso spettacolo, promosso dall'Associazione di volontariato Psiche 2000, Michele Gazich, accompagnato da Michele Lamberti, riesce a coinvolgere il pubblico raccontando la follia di una dittatura e l'impotenza di un popolo che subisce sofferenze, ingiustizie e crimini agghiaccianti.
Iniziativa nell’ambito della lotta al pregiudizio e della sensibilizzazione alla salute mentale
25 gennaio, ore 21
Presso l'Auditorium di Piove di Sacco in Via Ortazzi.
Prenotazione posto tramite e-mail (psichepd@virgilio.it ) o via tel. 3381439468 (ore 18.00-19.00)
Ingresso a offerta libera
www.psiche2000.it