Cosa chiediamo al futuro Governo? Confcooperative e Legacoop presentano le richieste del mondo cooperativo

Cosa chiediamo al futuro Governo? Confcooperative e Legacoop presentano le richieste del mondo cooperativo

Cosa chiediamo al futuro Governo? Confcooperative e Legacoop presentano le richieste del mondo cooperativo
Legacoop e Confcooperative unite per richiamare l'attenzione dei candidati alle elezioni politiche del 4 marzo sui temi più urgenti del momento: legalità, welfare e politiche sociali, innovazione, autonomia.

Categorie: Primo Piano

Tags: elezioni politiche 2018

All'avvicinarsi delle elezioni politiche del 4 marzo il mondo della cooperazione si unisce per presentare richieste e presa di posizione su alcuni temi che ci riguardano da vicino.
Ispirandosi al Manifesto "Cambiare l'Italia cooperando"documento realizzato e presentato dall'Alleanza delle Cooperative Italiane per elencare i punti sui quali si richiede maggiore attenzione al Governo di domani (lavoro, innovazione, legalità, welfare, sostenibilità), Confcooperative Veneto e Legacoop Veneto hanno presentato congiuntamente le proprie istanze su alcuni temi "caldi" legati alle specificità della nostra Regione.
Le istanze sono state presentate  alla stampa martedì 27 febbraio presso il Caffè Pedrocchi di Padova.
"La cooperazione veneta è una fetta importante dell'economia locale, e il Veneto è una delle locomotive dell'economia italiana – ha evidenziato  Campagnaro – Un percorso di autonomia, ispirato ai valori fondanti dell'unità nazionale, della solidarietà, della condivisione, del welfare e della sussidiarietà, è fondamentale se vogliamo produrre dei risultati validi per i nostri cittadini e le nostre imprese, ma anche per il resto della nazione. Abbiamo senz'altro bisogno di risorse e di spazi di manovra per poter trainare lo sviluppo». «Il settore agricolo e il settore sociale della cooperazione – ha continuato – sono tra i cardini di questo sviluppo: presidio del territorio, trasformazione della materia prima, infrastrutture per il turismo enogastronomico da un lato; supporto alle persone svantaggiate e alle nuove povertà, accoglienza dei migranti, welfare aziendale dall'altro. La cooperazione si pone a fianco alle altre categorie economiche, con le proprie specificità, per un duplice obiettivo: il bene delle imprese ed il bene dei cittadini". 
"Chiediamo una maggiore attenzione alle politiche sociali. Se i nostri lavoratori hanno una maggiore stabilità daranno servizi migliori, saranno dei migliori consumatori e dei migliori cittadini. Chiediamo una visione sistemica, di insieme. Non dobbiamo lavorare per compartimenti stagni."
"Le imprese vogliono continuità e riforma, i  modelli fiscali e di incentivo devono essere adeguati ai tempi odierni. Non si può avere una riforma ogni 30 anni, ma neanche una ogni 15 minuti."
E riguardo al tema dell'immigrazione "Chiediamo maggiori controlli sulle cooperative che non svolgono un'azione di accoglienza nella completa trasparenza e legalità. Se lo stato non norma, non possiamo essere noi a creare forme di coercizione, non è il nostro ruolo né abbiamo le possibilità o gli strumenti per farlo. Sono lo Stato e le istituzioni che devono risolvere il problema. Oggi il problema e la fonte di lucro per alcuni è l'immigrazione, domani potrebbe essere un altro tema come quello dell'assistenza agli anziani. La sicurezza? Il modo per impedire a una persona di delinquere per noi è dargli un servizio, dargli un lavoro e una casa."

Sempre rispetto al tema della legalità Adriano Rizzi, presidente di Legacoop Veneto, ha aggiunto: "Abbiamo bisogno di essere sostenuti nella lotta contro le false cooperative, che sempre portano danno alla buona e sana cooperazione. Per questo chiediamo di farsi portavoce e strumenti di un’accelerazione dell’iter della nostra proposta di legge, che ha potuto giungere in Parlamento grazie all’ampia raccolta di firme". E sul fronte dei workers buyout, esperienze cooperative industriali accompagnata da Legacoop, che nella nostra regione hanno salvato posti di lavoro e pezzi del manifatturiero veneto, ha detto: "Occorre rafforzare questa eccellenza, diminuendo il carico burocratico e favorendo processi di innovazione e formazione continua (in questo senso positive le iniziative di Industria 4.0). C’è bisogno, inoltre, di strumenti che favoriscano la capitalizzazione delle imprese: in particolare, la tassazione del ristorno portato ad aumento di capitale (dal 12,5% al 26%) costituisce per le imprese cooperative una forte penalizzazione".

Infine si sono sollecitati i candidati alle prossime competizioni politiche a dare il loro sostegno al disegno di legge sulle cooperative di comunità, legge che ha l'obiettivo di promuovere la crescita di una rete diffusa di cooperative che consentano di mantenere vive e di valorizzare comunità locali, svolgendo molteplici attività.

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