L'impatto delle cooperative sociali in Veneto

L’impatto delle cooperative sociali in Veneto

L’impatto delle cooperative sociali in Veneto

Presentati lunedì 12 dicembre i risultati definitivi della ricerca Euricse sulla cooperazione sociale in Veneto: come occupazione, imprenditorialità, capacità di co-progettazione e collaborazione, tendenza alla formazione hanno reso la cooperazione indispensabile per il welfare pubblico.

Categorie: Primo Piano

Tags: federsolidarietàeuricse

Il 10% della popolazione veneta, 500 mila persone è servita dalla cooperazione sociale.
E la cooperazione veneta a sua volta dà lavoro a 25 mila persone e ad altre 2500 utenti svantaggiati attraverso la forma dell'inserimento lavorativo.
Sono alcuni dei numeri presentati in conferenza stampa lunedì 12 dicembre nella sede di Confcooperative del Veneto a Padova in occasione dei risultati registrati della Ricerca Euricse (Istituto Europeo di Ricerca sull'Impresa Cooperativa e Sociale) “La cooperazione sociale in Veneto” per conto di Federsolidarietà  Veneto.
L'indagine condotta dall'istituto Euricse dell'Università di Trento per conto della dottoressa Sara Depedri, ha preso in esame diverse componenti con una metodologia già usata in altre regioni, il metodo Impact che va a studiare le diverse ricadute della cooperazione sociale sui territori secondo diversi criteri. A rispondere alla ricerca sono state 175 cooperative su 480 che rappresentano il totale delle cooperative sociali che aderiscono a Confcoopertive Veneto su un totale complessivo regionale di 820 cooperative sociali .
Diverso il risultato veneto anche solo per la storia della cooperazione sociale che è praticamente nata in questa regione. Per questo il 33,6% delle cooperative intervistate è “matura” perché nata tra il 1991 e il 2000 ossia prima ancora della legge istitutiva della forma giuridica della cooperativa stessa ( Legge n. 381/1991) ma anche imprenditorialmente parlando.
Il 60,6% delle cooperative sociali venete ha un valore di produzione pari a 1 milione di euro per un valore di produzione complessivo di 693,7 milioni di euro .
Altro dato importante per fotografare la situazione delle cooperative sociali in Veneto è che il 60% del totale ha investito e riqualificato strutture dismesse dall'ente pubblico, beni che alla fine torneranno alla pubblica amministrazione. L'investimento complessivo è stato di 52 milioni di euro.
Con il pubblico la cooperazione lavora a pieno regime, il 90% delle coop venete coopera in particolare per l'assistenza sanitaria , il 67% per fornire servizi , il 33% aggiunge pure servizi integrativi a quelli pubblici.
“Il nostro è e vuole essere un rapporto non solo da fornitori ma da partner – ha spiegato Roberto Baldo Presidente veneto di Federsolidarietà Confcooperative – perché ormai siamo una presenza importante se non necessaria per il bene comune. Gli enti pubblici non ce la farebbero senza di noi e proprio per questo li stiamo “pungolando” perchè per esempio nei bandi sociali non si facciano vincere le proposte al ribasso. Non è come costruire una strada, noi diamo risposte alle persone e la qualità deve esserci”
Positivo è anche il risvolto occupazione della cooperazione sociale in Veneto. L'84,1% dei contratti è a tempo indeterminato, il 75% è donna, il 19,8% è giovane sotto i 30 anni .
“Siamo forti – ha continuato Baldo – anche perchè lavoriamo in rete con altri enti no profit e perchè abbiamo la carica dei volontari che ci regalano ogni anno 700 mila ore di volontariato puro che va ad affiancare e non sostituire il lavoro dei dipendenti e che ci permettono dunque l'offerta di servizi integrativi.”
L'idea di rendicontare anche l'impatto sociale del mondo cooperativo veneto arriva da un'esigenza di trasparenza ma anche come risposta alle richieste della nuova legge sul terzo settore.
Quanto alla questione calda dell'accoglienza dei profughi Roberto Baldo non esita a parlare della fine dell'emergenza.
“Non possiamo più parlare di emergenza – continua il presidente di Federsolidrietà regionale – ma di programmazione gestibile dei flussi. Il nostro modello però è quello della microaccoglienza e dell'inserimento, non dei grandi hub. In Veneto lo stiamo già facendo per 2000 persone su 5000 accolte, 1/3 dunque dei richiedenti asilo. “
Il segreto del successo anche in termini economici nonostante la crisi? È anche il fatto che almeno il 20% del fatturato delle cooperative sociali non viene dalla pubblica amministrazione ma dai privati e dal foundraising .
Senza contare che a parità di cose per lo stesso servizio il costo amministrativo è il 20% in più se offerto dalla pubblica amministrazione rispetto alla cooperativa perché l'ente pubblico ha più rigidità del privato sociale .
La cooperativa sociale oggi ha dunque un modello organizzativo privatistico ed efficiente ma con finalità pubbliche. Come emerge anche dalla rendicontazione e valutazione della ricerca presentata.

Documenti da scaricare

Altri link

ilCALENDARIO

«aprile 2024»
lunmarmergiovensabdom
25262728293031
1234567
891011121314
15161718192021
22232425262728
293012345

iTAGdelleNOTIZIE