"Senza presenza femminile non c'è cooperazione"

"Senza presenza femminile non c’è cooperazione"

"Senza presenza femminile non c’è cooperazione"

La due giorni organizzata per i dieci anni della Commissione dirigenti cooperatrici: una riflessione tra legalità, welfare, rappresentanza e pari opportunità per dare la giusta svolta alla confederazione.

Categorie: Primo Piano

Tags: commissione dirigenti cooperatrici

La partenza è da Padova, ma sul pullman che ci porterà a Roma ci sono cooperatrici e cooperatori da tutto il Veneto. La presenza femminile è sicuramente predominante: “Intrecciare il cambiamento” si colloca in un momento strategico, sia per Confcooperative (siamo a meno di 5 mesi dalle nuove elezioni) sia per il mondo cooperativo in genere.

 

Durante il viaggio si cerca di portare avanti il lavoro a distanza, si parla dei propri mariti e compagni, dei propri figli che in questi due giorni dovranno cavarsela da soli, ci si racconta di quando si era bambine e di come ci si immaginava il futuro, di come si è finite a lavorare nel mondo della cooperazione e di quanto sia forte la passione per questo lavoro.

 

Il tema della legalità è forte nella due giorni organizzata dalla Commissione dirigenti cooperatrici: giovedì ha avuto inizio il maxi processo a Mafia Capitale ed è palpabile la voglia di voltar pagina, di cancellare tutto quel che di negativo è stato riversato sul mondo della cooperazione e respirare una boccata di aria fresca e pulita.

“Da voi ci si aspettava di più” ci dice Andrea Vianello, Direttore di Rai 3 “voi non ne avete colpa, ma dovrete rimboccarvi le maniche e faticare il doppio per ricostruire l’immagine della cooperazione. E dovete farlo raccontando le tante belle storie che le cooperative hanno costruito: in questo le donne hanno un ruolo fondamentale, perché la narrazione è donna di natura”

Sul palco, all’interno del panel “Economia e Legalità” non può mancare anche Vincenzo Linarello, presidente del Gruppo Cooperativo Goel: è di questi giorni la notizia dell’ennesimo attentato di stampo mafioso subito da una delle cooperative del Gruppo ed è forte la sua emozione nel raccontare le battaglie che ogni giorno i suoi cooperatori devono affrontare «Lo sconforto deve essere trasformato in occasione di riscatto per dimostrare la nostra forza contro la criminalità» e prosegue raccontando di come le donne calabre hanno saputo essere l’ossatura di Goel, trasformando quella che era vissuta come debolezza in punto di forza, energia propulsiva per innovare il settore. Come il caso di “Cangiari” che recuperando la tradizione del lavoro al telaio ha trovato spazio di espressione all’interno di marchi di alta moda, come Versace. Una emozionata standin ovation conclude il suo intervento, dimostrando tutta la vicinanza e la solidarietà del modo cooperativo nei confronti di Goel.

Giusi Palermo, presidente di Federsolidarietà Sicilia, mette in luce il grande salto di qualità che è stato fatto in questo 10 anni di lavoro della commissione dirigenti cooperatrici e sottolinea il ruolo fondamentale delle donne nei processi di sviluppo “Siamo noi le prime a doverci rendere protagoniste”.

L'ultima sessione della giornata, "Europa Sviluppo Inclusione"  focalizza l'attenzione sul panorama europeo: Alessandra Brogliatto, presidente della Commissione dirigenti cooperatrici Piemonte, Patrizia Toia, parlamentare europea e vicepresidente della Commissione per la Ricerca, l'industria e l'energia, Pino Bruno, Presidente Federsolidarietà Basilicata, Luca dal Pozzo, Presidente Cecop e Siusi Casaccia, rappresentante italiana dell'European Women Lobby. La questione delle pari opportunità è un tema che coinvolge l'Europa, nei temi della disparità nell'accesso al lavoro, all'istruzione e all'inclusione, nella discriminazione a livello decisionale, in tutte le forme della violenza di genere. "È fondamentale incentivare l'imprenditorialità cooperativa: le donne apportano sviluppo e ricchezza" evidenzia la Brogliatto. Ed in questo si esplica la mission della European Women Lobby "Produrre uguaglianza in tutti i sensi".

A concludere questa prima giornata di riflessioni è la bravissima Pamela Villoresi con "La chiama delle donne", un excursus tra letterature e poesia regionale italiana per mostrare le mille sfaccettature con cui è stata rappresentata la figura femminile nel corso dei secoli.

 

Il secondo giorno si apre con "Welfare, benessere per la comunità" che vede sul palco Fabrizia Fagnoni, presidente di Confcooperative Pistoia, Claudia Gatta, Assessore ai Servizi Sociali, Casa e pari Opportunità del Comune di Faenza, Ugo Campanaro, presidente di Confcooperative veneto e del centro Servizi di Confcooperative, Giuseppe Guerini, Presidente di Federsolidarietà e rappresentante per Confcooperative al CESE.

"Non esiste welfare senza cooperazione." apre Claudia Gatta "Il welfare è sempre più coinvolto in un processo di co-progettazione e co-progettare significa migliorare la qualità di vita di una comunità. Nel mondo della cooperazione collaborare significa ascoltarci e portare ognuno quello che ha dentro. Dobbiamo portare questo modo anche all'interno delle istituzioni. La rappresentanza non più essere un tema di parole, ma di sostanza". Campagnaro parla di Welfare portando l'esempio del Veneto "Il Nord è lacerato, abbiamo bisogno di riconciliarci con i nostri valori. Siamo ricchi economicamente, ma siamo diventati miserabili, ci professiamo cattolici e poi ci sono donne che vengono trattate come schiave nelle famiglie. Tutti noi dobbiamo prenderci carico di un pezzo delle nostre vite e portarlo avanti, con fatica e responsabilità. Ma è questo lo strumento di progresso che abbiamo: la cooperazione. "

 

"Senza la presenza femminile non ci sarebbe la cooperazione sociale" dice Guerini "C'è un'enorme potenzialità per il welfare. Il nuovo umanesimo economico è anche questo: fu una donna a portare Dante in Paradiso, verso il benessere e la felicità. La mutualità se non genera inclusione è destinata a precipitare. Dobbiamo lavorare per le pari opportunità a tutti i livelli."

Claudia Gatta esprime il suo desiderio "Quello che sogno per tutti noi è di riuscire a compiere scelte in modo libero. In questo sistema di Welfare non c'è scelta: le persone chiedono e nessuno si prende carico di portare un pezzo del fardello. In questi 2 giorni è emersa una grande complessità: dobbiamo portarcela a casa e lavorarci, perché scegliamo di farlo." 
"Tre parole, tre concetti che volete donare al pubblico di questi due giorni?" chiede la Fagnoni.

Per Claudia Gatta è trasversalità, per Ugo Campagnaro è speranza e per Guerini è dignità.

 

La sessione finale  "Quale rappresentanza per lo sviluppo del paese" chiude le fila di questi due giorni e ponendo un interrogativo importante. Giovanna Zago, presidente della commissione e Vicepresidente Confcooperative, pone l'accento sul tema dell'inclusione "non vogliamo più lavorare sul genere, ma sulle pari opportunità. Bisogna condividere il cambiamento, apriamoci  ai giovani. Dobbiamo dare voce ai nostri soci e alle nostre cooperative".

 

Paolo Venturi, Direttore generale di Aiccon, rinforza le parole della Zago "Il cambiamento deve essere incorporato, la rappresentanza deve includere la richiesta di partecipazione dei giovani." e la rappresentanza deve anche promuovere l'innovazione sociale "per avere equità dobbiamo cominciare a ad avere un tipo di impresa diverso. L'esperienza dei workers buyout, in questo senso, è un importante esempio di social innovation." 

 

Fabiola di Loreto, Vice Direttore di Confcooperative, parla dell'importanza dell'ascolto "C'è bisogno di cooperazione oggi, ma dobbiamo ricominciare ad ascoltare. Per citare Pierangelo Bertoli, dobbiamo intrecciare il cambiamento a muso duro, con un piede nel passato e lo sguardo dritto e aperto nel futuro."

 

"La nuova rappresentanza" secondo Marco Venturelli, vice segretario generale di Confcooperative "per essere credibile non deve essere legata ad una leadership, ma deve essere disposta a condividere visione, valori e il progettualità.  Deve promuovere la speranza come valore intersettoriale. E dovrà escludere qualcuno, perché se il nostro codice etico è rigoroso qualcuno dirà rimanere fuori."

 

A Maurizio Gardini è lasciato l'ultimo commento "Il vero elemento che dobbiamo accentuare per rendere Confcooperative innovativa è dargli la capacità di leggere il Paese, i suoi bisogni e dare delle risposte. Dobbiamo lavorare su una maggiore mutualità esterna, ma anche interna. I tempi ci chiedono di aprirci a chi ci chiede di entrare, ci chiedono un ricambio generazionale. Facciamo sì che ai vertici ci siano cooperatori, non funzionari, perché l'Alleanza sia l'organizzazione dei cooperatori. 

In questi dieci anni la commissione è crescita nel numero, ma soprattutto negli accenti, nella diffusione sul territorio e questo penso che sia l'aspetto più importante. 

E conclude con una richiesta "Io vi chiedo di candidarvi per la nuova classe dirigente."

ilCALENDARIO

«marzo 2024»
lunmarmergiovensabdom
26272829123
45678910
11121314151617
18192021222324
25262728293031
1234567

iTAGdelleNOTIZIE