"Da minoranza profetica a massa critica": i trent'anni nel futuro di Federsolidarietà

"Da minoranza profetica a massa critica": i trent’anni nel futuro di Federsolidarietà

"Da minoranza profetica a massa critica": i trent’anni nel futuro di Federsolidarietà

I due giorni di celebrazione dei trent'anni di Federsolidarietà hanno posto l'accento sulla condivisione e trasmissione dei valori, sulla lotta per la legalità e sulle nuove sinergie tra profit e non profit.

Categorie: Primo Piano

Tags: Giuseppe Guerinifedersolidarietàassisi 2015

Il 18 e 19 giugno Assisi ha ospitato circa 1000 cooperatori sociali che si sono ritrovati in quello che trent’anni fa fu il luogo di nascita di Federsolidarietà. Anche la federazione veneta è presente, con i suoi cooperatori e il Presidente Roberto Baldo, intervenuto nel corso della seconda giornata all’interno della tavola rotonda “Welfare e cooperazione sociale nei territori: per una politica nazionale”

Al Teatro Lyrick sono presenti cooperatori da tutta Italia, alcuni erano presenti in quel lontano 1985, altri non erano ancora nati.

Due giorni in cui si è respirata una profonda volontà di rinnovamento e la necessità di raccontare e dimostrare sempre di più quello che la cooperazione sociale fa, quella vera, quella autentica.

“Un corpo sano che deve provvedere ad eliminare le cellule malate che vivono al suo interno” come l’ha definito il presidente di Confcooperative Maurizio Gardini in apertura dei lavori, sottolineando la necessità di compiere una lotta serrata e di dare attenzione e risposte ai bisogni del nostro Paese. L’impegno di questa due giorni? “Fare sintesi e tornare a casa carichi come trent’anni fa, rinforzati e rincuorati. Il paese ha bisogno di positività, buone prassi, ha bisogno di sapere quello che facciamo”

Giuseppe Guerini ha posto l’accento sui 3 principali argomenti che hanno guidato i numerosi interventi dei due giorni: legalità, uguaglianza, partecipazione.

Una cooperativa sociale autentica promuove il benessere di una comunità attraverso la creazione di valori condivisi. Questo avviene coinvolgendo i lavoratori senza creare disparità eccessive di retribuzione, incoraggiando la partecipazione degli utenti, ponendo e ponendoci continuamente domande sui servizi che offriamo, allacciando rapporti e relazioni con il territorio, evitando l’autoreferenzialità e puntando al continuo miglioramento, dimostrando la buona qualità dei servizi che offriamo.

Leggi la relazione introduttiva integrale di Giuseppe Guerini

Dopo un excursus in tema di volontariato di Francesca Bonomo, Responsabile del Servizio Civile, prende la parola Andrea Fora, Vicepresidente di Federsolidarietà e componente del Coordinamento Forum Terzo Settore, che indica tre strade su cui lavorare per dare il via ad un rinnovamento della cooperazione sociale: dare un respiro culturale, cambiare la prassi e la cultura politico-amministrativa delle Pubbliche Amministrazioni, ma soprattutto realizzare un cambiamento in noi stessi.

Il sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Luigi Bobba mette in luce come “Quello che hanno fatto le cooperative sociali con spirito imprenditoriale è reinventare e rinnovare il Welfare”.

La chiusura della prima giornata di “Trent’anni nel futuro” è lasciata a Gherardo Colombo. Il Consigliere di Amministrazione della RAI ed ex magistrato parla innanzitutto di legalità: “Il problema del nostro Paese è che non ci preoccupiamo di educare le persone a rispettare le regole perché ci credono, perché sono giuste. Dobbiamo partire da questo: il concetto di libertà va a braccetto con quello di responsabilità.”

La seconda giornata ha inizio con l’intervento di Marina Sereni, Vicepresidente della Camera dei Deputati che accoglie subito un caloroso applauso all’annuncio che la legge delega sulla riforma del Terzo Settore specifica lo stop definitivo alle gare al massimo ribasso: la qualità dei servizi sarà il parametro fondamentale per la valutazione del vincitore.

“Trent’anni nel futuro” è anche l’occasione per lanciare in anteprima nuovi progetti di innovazione sociale.

È il caso di Community 3.0, un progetto “che mette in rete 120 cooperative sociali delle sei regioni del Sud per rispondere ai bisogni delle famiglie con minori che manifestano problemi di apprendimento. Si parte con 500.000 euro, messi a disposizione da Fondazione con Il Sud e da alcune grandi firme del Made in Italy. Le cooperative di Federsolidarietá - Confcooperative saranno impegnate a realizzare percorsi didattici personalizzati al proprio ritmo individuale" come spiega Giuseppe Bruno, Vicepresidente di Federsolidarietà. Nato dalla volontà di contaminare col non profit le attività legate al territorio, questa piattaforma consente alle cooperative coinvolte di sperimentare nuovi approcci, nuove metodologie e nuovi servizi.

Un altro esempio di progetto innovativo è Caffè Up, lo spazio ideato dal designer Umberto Palermo che ospita prodotti provenienti solo dalle cooperative sociali di Federsolidarietà (guarda il video della Conferenza Stampa di presentazione del progetto), raccontato da Giampaolo Gaudino, Presidente di Federsolidarietà Campania.

Santo Versace arriva sul palco del Teatro Lyrick in quanto Presidente Fondatore di Altagamma, la Fondazione che riunisce dal 1992 le imprese che rappresentano l’alta industria culturale e creativa italiana e che si distinguono per innovazione, qualità, design e servizio. Fondazione che negli anni ha saputo collaborare e progettare in sinergia con il mondo della cooperazione sociale. “È necessaria una rivoluzione culturale per tornare ad essere un Paese leader mondiale. Le cooperative sociali non sanno quali enormi potenzialità hanno, sono uno strumento fondamentale per il Paese perché sono portatrici di valori stupendi”.

Arriva il momento delle Federsolidarietà regionali, per proporre una panoramica sui casi di welfare e cooperazione sociale dai territori.

Giusi Palermo, Presidente di Federsolidarietà Sicilia affronta lo scottante tema dell’accoglienza rifugiati, lanciando la proposta di una Carta Etica delle cooperative che si occupano di immigrazione per condividere un modello condiviso di prassi e servizi.

Guido Geninatti, racconta l’impegno di Federsolidarietà Piemonte per l’housing sociale: “È necessario mettere insieme competenze diverse. Non si può più pensare di fare housing sociale contando solo sui mercati pubblici, è necessaria la collaborazione dei privati”.

Federsolidarietà Veneto attraverso le parole del Presidente Roberto Baldo, membro anche del consiglio di Presidenza, spiega quali sono le 4 piste su cui lavorare nella nuova Commissione finanza e investimenti:

  • favorire le buone relazioni con gli erogatori
  • messa a punto di strumenti finanziari specifici per la cooperazione
  • stimolare le buone prassi di raccolta interna ed esterna di fondi
  • fare informazione e formazione sul tema della finanza.

Conclude: “Trent’anni fa eravamo minoranza profetica, oggi siamo massa critica. Mi assumo questa responsabilità ed invito tutti voi ad assumerla: cambiamo dal basso questo Paese” le parole di Roberto arrivano cariche di emozione dritte all’animo di tutti i partecipanti.

Ci stiamo avvicinando alla chiusura dei lavori e Felice Scalvini, insieme a Gino Mattarelli uno dei maggiori promotori della nascita di Federsolidarietà, intima “Stiamo attenti a non appassionarci ai grattacieli. Con le persone bisogna costruire mattone dopo mattone senza scorciatoie. La cooperazione sociale costruisce borghi, villaggi, non grattacieli”

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